ALTRI METODI: Lenti gravitazionali
La tecnica delle microlenti gravitazionali è un'applicazione della teoria della gravitazione di Einstein. Questa predice che quando un corpo di massa M (deflettore) è a una distanza proiettata sul cielo b ("parametro d'impatto") dalla linea di vista di una sorgente lontana, la luminosità apparente di quest'ultima è amplificata di un fattore
Se la stella del fondo del cielo si allinea successivamente con una stella e un pianeta, la sua curva di luce mostrerà un aumento molto largo (dovuto alla stella) sulla quale si sovrapposerà un picco (pianeta).
La prima osservazione (qui sotto) è stata presentata dal gruppo di astrofisici scozzesi Ian Bond nel 2004. Questo evento è stato osservato simultaneamente dai programmi dedicati alla ricerca della materia oscura: OGLE (Optical Gravitational LensingExperiment) e MOA (Microlensing Observations in Astrophysics).
Curva storica che presenta la curva di luce di una stella molto lontana, la luce è stata focalizzata dal passaggio di una stella e di un pianeta situati a 5200 parsecs. L'ascissa rappresenta i giorni d'osservazione e l'ordinata la luminosità della stella di fondo (Bond et al. 2004).
Questa tecnica ha permesso di scoprire ad oggi 62 esopianeti attorno a 60 stelle.
Vantaggi |
Inconvenienti |
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