H: Periodi
X: Periodo - Scala log attiva
- La prima osservazione è che il numero dei pianeti aumenta quando il periodo diminuisce con un vuoto verso le centinaia di giorni. Tuttavia, limitando l'istrogramma ai pianeti osservati tramite il transito e poi ai pianeti osservati tramite il metodo delle velocità radiali, si vede che i due picchi corrispondono alle popolazioni di oggetti osservati da questi due metodi. Si tratta quindi di un bias osservazionale causato dai metodi di osservazione.
- Si vede anche che ci sono molti pochi pianeti con un periodo superiore a una ventina di anni. Si tratta anche in questo caso di un bias osservazionale: i principali metodi di osservazione degli esopianeti, la velocità radiale e il transito, devono osservare la stella durante al meno un periodo orbitale del pianeta per poter confermare la scoperta. Ci sono quindi molti pochi pianeti con un periodo superiore ai 20 anni, infatti le prime scoperte di esopianeti datano di 20 anni fa.
- Contrariamente ai due effetti qui sopra, il limite inferiore è reale. In effetti, più un pianeta ruota rapidamente attorno alla sua stella, più è facile da osservare. Esiste quindi realmente un picco di pianeti il cui periodo è dell'ordine dei 3 giorni, poi una diminuzione rapida verso un periodo più breve e quasi nessun pianeta con un periodo inferiore ad un giorno. Questo è probabilmente la conseguenza del fenomeno della migrazione: i pianeti si formano nel disco che circonda la giovane stella, e può accadere che questo disco eserciti una forza sui pianeti che li avvicini allo loro stella. Sembra quindi che molti esopianeti siano migrati durante la loro giovinezza prima di ritrovarsi là dove sono stati osservati oggi.